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"Nel 1970 decisi di fare un lavoro sul deserto del Sahara, dove il mare di sabbia si estende per migliaia di chilometri. Il lavoro consisteva nell'inquadrare un punto minimo di sabbia con una cinepresa 16 mm fissata sotto un elicottero che si doveva innalzare lentamente in modo che il campo diventasse sempre più grande, fino a quando l'immagine fosse così immensa da identificarsi con il nulla. La scultura antropologica più grande del mondo!".